Ospedale di Cisanello, ingresso pedonale unico: parte la nuova accettazione di Endocrinologia
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- Ultima modifica: Mercoledì, 18 Settembre 2019 10:13
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Dal 22 luglio all'ospedale di Cisanello entra in funzione la nuova accettazione dell’area endocrinologica, con annessa sala d’attesa. I pazienti dovranno entrare dall’ingresso pedonale unico (nr. 2) e seguire la segnaletica che indica l’Area celeste; dopo pochi metri si troveranno (sul lato sinistro, di fronte al bar) la nuova sala accettazione/attesa, contrassegnata dalla lettera C. Una volta espletate le procedure, verranno chiamati a visita con il numero di accettazione che compare sul display alla parete. Dovranno quindi seguire il percorso D, contrassegnato sempre dal colore celeste, girando a sinistra una volta usciti dalla sala d’attesa. A quel punto si troveranno di fronte il vecchio corridoio che conduce a tutti gli ambulatori dell’Endocrinologia. In allegato una galleria fotografica contrassegnata da numeri progressivi che indicano il percorso da seguire (Foto 1: nuovo ingresso pedonale; Foto 2 e 3: segnaletica con percorso Area celeste - light blue; Foto 4: area attesa e accettazione Area Endocrinologica; Foto 5: sala area accettazione; Foto 6: Bar; Foto 7: uscita sala accettazione; Foto 8: passaggio intermedio; Foto 9: arrivo nell’Area Endocrinologica - celeste D).
Per quanto riguarda invece il Percorso oncologico (H) e il percorso di Medicina nucleare (scintigrafia tiroidea/captazione), i pazienti verranno indirizzati “in loco” dal personale addetto.
Una camera sensorizzata per studiare il metabolismo. E' la prima in Toscana e si inaugura a Pisa
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- Ultima modifica: Martedì, 16 Luglio 2019 14:23
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Taglio ufficiale del nastro martedì 16 luglio all’Azienda ospedaliero-universitaria pisana per la prima e unica camera metabolica in Toscana, la quarta in tutta Italia, ideata da una cooperazione interdisciplinare tra il mondo medico, rappresentato dal professor Ferruccio Santini dell'Aoup, e quello ingegneristico, rappresentato dal professor Alberto Landi, del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione.
La camera metabolica, costruita all’interno dell’Ospedale di Cisanello (Edificio 8, primo piano), è una stanza di circa 10 metri quadrati termicamente isolata e a tenuta d'aria, in cui diversi sensori rilevano i parametri vitali e misurano il consumo di ossigeno e la produzione di anidride carbonica di un soggetto in esame, per periodi che possono andare da poche ore fino a qualche giorno, per poterne definire con esattezza il metabolismo energetico.
La camera può essere utilizzata per ricerche sul metabolismo energetico umano sia in condizioni di normalità che di patologia. Il suo utilizzo permette di misurare il fabbisogno energetico giornaliero per determinare il profilo metabolico e quantificare la predisposizione a guadagnare o a perdere peso.
Ancora un successo per il team multidisciplinare dell'Aoup: asportato raro tumore tiroideo avanzato
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- Ultima modifica: Giovedì, 04 Luglio 2019 13:12
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Un intervento chirurgico multidisciplinare ad elevata complessità, che ha coinvolto in sala ben 4 équipe operatorie e che è durato oltre 12 ore, si è concluso con successo a Pisa e ha consentito, per un tumore avanzato alla tiroide, estremamente raro ed esteso anche in altri settori anatomici, il superamento della fase critica e la possibilità di intraprendere le terapie oncologiche necessarie. La patologia, nel caso specifico, era infatti talmente estesa da non poter essere trattata con la sola terapia farmacologica. Era necessario un approccio chirurgico che però richiedeva le competenze di più specialisti. E difatti l’intervento è stato eseguito nella sala operatoria della Cardiochirurgia del Dipartimento Cardio-toraco-vascolare; è stato necessario ricorrere alla circolazione extracorporea (CEC) in ipotermia profonda per la ricostruzione di strutture vascolari arteriose e venose inglobate dalla massa neoplastica. Hanno eseguito l’intervento il professor Mauro Ferrari (chirurgo vascolare), il dottor Giovanni Scioti ed il dottor Federico Del Re (cardiochirurghi), il professor Gabriele Materazzi ed il dottor Carlo Ambrosini (endocrino-chirurghi), il professor Marco Lucchi (chirurgo toracico), il dottor Fabio Guarracino ed il dottor Daniele Amitrano (anestesisti-rianimatori) oltre a tutto il personale infermieristico e tecnico di sala operatoria.
Lipodistrofie, malattie rare di difficile diagnosi, e obesità: il primo centro in Italia per la cura è a Pisa
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- Ultima modifica: Giovedì, 27 Giugno 2019 13:58
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Nasce a Pisa, nell’alveo della lunga tradizione nella cura delle patologie endocrine e del metabolismo, il Centro per la diagnosi e la cura delle lipodistrofie, aggiungendo così un ulteriore tassello all’insieme di competenze, professionalità e ricerca scientifica all’avanguardia, che fanno di Pisa un polo attrattivo per i pazienti provenienti da tutta Italia.
Il Centro nasce nel 2001 come centro multidisciplinare per la diagnosi e la terapia dell’obesità e dei disturbi del comportamento alimentare e, da pochi anni, è diventato centro di riferimento anche per la cura delle lipodistrofie, un gruppo eterogeneo di malattie rare, congenite o acquisite, caratterizzate dalla perdita più o meno estesa di tessuto adiposo sottocutaneo in assenza di denutrizione e frequentemente associate ad alterazioni ormonali e metaboliche.
Si tratta di quadri clinici estremamente complessi e di difficile diagnosi, per i quali è necessario un approccio multidisciplinare integrato che solo un centro ad elevata specializzazione è in grado di garantire. Si stima infatti che almeno i ¾ dei casi non vengano correttamente diagnosticati per la complessa sintomatologia. Anche per questo motivo non vi sono dati accurati sull'epidemiologia e le informazioni attualmente disponibili sono basate per lo più su analisi dei dati riportati in letteratura. Il fatto è che, se non vengono riconosciute e trattate, le lipodistrofie si associano ad un incremento del tasso di mortalità a causa delle complicanze metaboliche e cardiovascolari associate alla malattia. Pertanto la diagnosi precoce è fondamentale per prolungare la sopravvivenza e migliorare la qualità di vita di questi pazienti.
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