Il protocollo P.I.S.A. in Aoup

Si chiama P.I.S.A. il protocollo seguito dai medici della sezione dipartimentale Piede diabetico dell’Aoup – diretta da Alberto Piaggesi – nel trattamento dei pazienti colpiti da fascite necrotizzante, un'infezione aggressiva e tendenzialmente mortale che coinvolge pelle, tessuti molli e fascia profonda degli arti inferiori. I risultati della sua applicazione a Pisa, negli anni dal 2016 al 2018, sono illustrati in un articolo che uscirà nel prossimo numero dell’International Journal of Lower Extremity Wounds.


La fascite insorge soprattutto in pazienti affetti da diabete mellito (in una percentuale che oscilla tra il 40 e il 60 dei casi), mentre fattori predisponenti meno diffusi sono l’abuso di alcol, l’insufficienza renale o la cirrosi epatica. Il protocollo P.I.S.A. – acronimo di “Prompt Identification, Surgical debridement and systemic Antibiotic therapy” – si concretizza in una diagnosi tempestiva, cui segue la rimozione chirurgica dei tessuti necrotici e infine una terapia antibiotica sistemica. L’esperienza della sezione Piede diabetico – coadiuvata dai colleghi dell’unità operativa Anestesia e rianimazione di Pronto soccorso, diretta da Paolo Malacarne, cui è richiesta una tempestiva diagnosi – ha dimostrato che, se individuata prontamente e aggredita, la fascite necrotizzante può essere arginata e guarita, riducendo in modo assai significativo il numero di eventuali amputazioni e decessi.

Nella foto, da sinistra: Alberto Piaggesi e Paolo Malacarne.