Open day sull'emicrania, anche l'Aoup fra i centri cefelee aderenti all'iniziativa lanciata da Fondazione Onda: il 31 gennaio incontro con gli esperti

Anche l’Aoup - fra gli ospedali del network dei Bollini rosa con un Centro cefalee premiato da Fondazione Onda per l’offerta di percorsi assistenziali sulla gestione dell’emicrania nella donna - aderisce all’Open day promosso a livello nazionale per il 31 gennaio.

E organizza, per quella giornata, dalle 12 alle 18, all’Edificio 13 dell’Ospedale Santa Chiara, sede dell’Unità operativa di Neurologia (aula al piano terra), un incontro con gli specialisti del Centro per la diagnosi e cura delle cefalee sia sulla patologia sia sulle modalità di accesso ai percorsi diagnostico-terapeutici. Ai partecipanti (pazienti, care-giver) verrà consegnato materiale informativo (su cefalee, iter diagnostico, misure di gestione comportamentale, opzioni farmacologiche e non-, farmaci convenzionali e innovativi, aspetti medico-legali della patologia etc etc…). Verrà anche proposto un questionario di primo screening per indirizzare gli interessati al percorso diagnostico-terapeutico più adeguato a garantire una presa in carico calibrata sulle specifiche caratteristiche individuali. E’ obbligatoria la prenotazione all’indirizzo  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (entro il 27 gennaio).
L’iniziativa è coordinata dalla referente aziendale dei Bollini rosa Federica Marchetti.

A Pisa il Centro per la diagnosi e cura delle cefalee dell’Unità operativa di Neurologia diretta dal professore Gabriele Siciliano è sorto nel 1992 e, ogni anno, segue circa 2800 pazienti di cui l’80% donne. La responsabile dell’ambulatorio è la dottoressa Sara Gori.
In media si effettuano circa 70 visite a settimana con possibilità di percorso in Day-Service o di ricovero con accesso a tutte le terapie farmacologiche tradizionali e innovative (tossina botulinica e anticorpi monoclonali), trattamenti di disassuefazione dall’abuso di farmaci e anche metodiche non farmacologiche (elettrostimolazione trigeminale esterna non invasiva). La presa in carico è multidisciplinare con un ampio ventaglio di percorsi assistenziali e di counselling per la paziente con emicrania nella fase preconcezionale, durante gravidanza/allattamento e in menopausa.

L’emicrania
L’emicrania è una patologia cronica che colpisce circa il 12 per cento degli adulti in tutto il mondo (1), con una prevalenza tre volte maggiore nelle donne. Secondo l’Oms-Organizzazione mondiale della sanità, rappresenta la terza malattia più frequente e la seconda più disabilitante, comportando dunque un altissimo costo umano, sociale ed economico.
Viene etichettata spesso come “mal di testa” e quindi banalizzata e sottovalutata ma l’emicrania non è un semplice mal di testa, è una malattia neurologica caratterizzata da attacchi ricorrenti di cefalea di intensità da moderata a severa, con dolore tipicamente pulsante e unilaterale, associato a nausea, ipersensibilità a luce, suoni e odori. La gravità e la ricorrenza dei sintomi, il loro effetto invalidante, il vivere nell’attesa angosciante di nuovi attacchi comportano una profonda sofferenza psico-fisica e un condizionamento esistenziale che danneggiano la qualità della vita dei pazienti. L’emicrania è tra le patologie dolorose croniche al femminile più diffuse. In Italia, quattro dei sei milioni di persone affette da emicrania sono donne. Nelle donne prevalgono, rispetto agli uomini, forme cliniche più severe (attacchi più frequenti, maggior intensità e durata dei sintomi). Gli ormoni sessuali femminili (in particolare gli estrogeni) giocano un ruolo cruciale. L’emicrania presenta, infatti, una caratteristica periodicità di ricorrenza delle crisi durante l’età fertile che correla con le fluttuazioni ormonali del ciclo mestruale. Migliora, in genere, nel corso del secondo e terzo trimestre di gravidanza per poi ricomparire dopo il puerperio e l’allattamento. In menopausa in un terzo delle donne scompare, in un terzo persiste e in un terzo addirittura peggiora.

Identikit dell’attacco emicranico
La cefalea (cioè il dolore alla testa) è solo una parte dell’attacco emicranico, che consiste in un processo multifasico sequenziale. Può essere preceduta, già 24 ore prima, da alcuni sintomi come stanchezza, irritabilità, umore depresso, sonnolenza e sbadiglio, spiccato appetito per i dolci. Il dolore, tipicamente pulsante, aumenta in modo graduale fino a raggiungere intensità moderata/ severa. Ha durata variabile dalle 4 alle 72 ore. Insorge più spesso unilaterale, in prossimità della tempia e dell’occhio, per poi eventualmente diffondersi.
Nel 30-40% dei casi, tuttavia, origina dalla regione nucale o cervicale; ciò può essere erroneamente interpretato dalla paziente come un problema della colonna cervicale che, per definizione, non ha invece alcuna responsabilità nella genesi dell’emicrania. Il dolore cefalico è associato a nausea, meno frequentemente a vomito, a ipersensibilità alle luci, ai suoni e agli odori. Il paziente tende a isolarsi in ambiente buio e silenzioso. In alcuni pazienti, la cefalea è preceduta dall’aura (durata: 5-60 minuti), caratterizzata da sintomi neurologici focali, transitori e reversibili. I più comuni sono di tipo visivo (punti luminosi, luci lampeggianti, linee parallele luminose a zig-zag, parziale scomparsa del campo visivo). Meno frequentemente compaiono sensazione di intorpidimento o debolezza a metà del volto o del corpo, in particolare all’arto superiore, o difficoltà a esprimersi verbalmente. Alla cefalea segue uno stato di malessere, della durata di 24-48 ore, connotato da insofferenza, prostrazione, scadimento dell’umore e necessità continua di urinare. Sono stati identificati diversi fattori scatenanti l’attacco: fattori ormonali, ambientali e climatici, il digiuno e in particolare lo stress fisico ed emotivo, l’affaticamento, la mancanza di sonno e, in generale, le modificazioni dei ritmi di vita.

L’importanza di una diagnosi precoce. A chi rivolgersi:
L’emicrania è una malattia complessa che necessita di una valutazione specialistica per un corretto inquadramento diagnostico, un’appropriata presa in carico e un programma terapeutico personalizzato. Una diagnosi tempestiva è cruciale per impedire una cronicizzazione del processo di malattia e l’abuso di farmaci per il trattamento acuto del dolore. Il primo interlocutore è il medico di medicina generale che potrà cogliere alcuni elementi indicativi della necessità di una valutazione specialistica (secondo livello) e di un eventuale invio alle strutture altamente specializzate che sono i Centri cefalee (terzo livello), fra cui quello dell’Aoup a Pisa, secondo un modello di presa in carico diagnostico-terapeutica più calibrata possibile alle esigenze della singola persona come auspicato dalle varie società scientifiche e previsto dalle linee guida messe a punto dagli organismi di governo clinico della Regione Toscana.

Altre informazioni su: AIC - Associazione Italiana per la lotta contro le Cefalee Onlus:  http://www.malditesta-aic.it/ - Al.Ce - Alleanza Cefalgici, CIRNA Foundation Onlus
https://www.cefalea.it/sezione-pazienti/alleanza-cefalalgici.

Bibliografia

(1) Roncolato M, Fabbri L, Recchia G, Cavazzuti L, Visona G, Brignoli O, Medea G: An Epidemiological Study to Assess Migraine Prevalence in a Sample of Italian Population Presenting to Their GPs. Eur Neurol 2000;43:102-106. doi: 10.1159/000008143

In allegato il materiale informativo di Fondazione Onda

(pubblicato da Emanuela del Mauro, 18 gennaio 2023)

Pisa, 18 gennaio 2022