“Figli prematuri del futuro”: vite straordinarie fra avanguardia e follia. Ultimo saggio della professoressa Dell'Osso

Di tutte le città della Grecia, Sparta è l’unica a non aver lasciato all’umanità né uno scienziato, né un artista, né un poeta. Forse gli spartani, senza saperlo, eliminando i loro neonati troppo fragili, hanno ucciso i loro musici, i loro poeti, i loro filosofi”. Con le parole del genetista Jérôme Lejeune, la professoressa Liliana Dell’Osso (in basso, nella foto a sinistra), direttore dell'Unità operativa di Psichiatria dell'Aoup e presidente della Società Italiana di Psichiatria, chiarisce il tema nucleare del suo ultimo saggio, "Figli prematuri del futuro", scritto in collaborazione con la psichiatra Daniela Toschi (al centro) e la specializzanda in psichiatria Giulia Amatori (foto a destra). Nel libro si avvicendano le vite di nove celebri personaggi – Wright, Kandinskij, Picasso, Wittgenstein, Darwin, Lamarr-Salinger, Kafka, van Gogh – passati alla storia per le proprie capacità artistiche o scientifiche dal carattere visionario, nove individualità il cui genio, spinto oltre i confini del comunemente intuibile, costellò di accecanti barlumi una vita tormentata dalla malattia mentale. Alla base della dicotomia “genio e follia” risiederebbe infatti un comune terreno di neurodiversità: condizione, clinicamente espressa in segni, sintomi e tratti di spettro autistico, che costituisce un fattore di rischio per numerosi disturbi mentali, ma anche una preziosa risorsa correlata al cosiddetto pensiero divergente, capacità di elaborare delle idee originali in anticipo sul tempo, intravedendo ciò che agli altri è nascosto. Nel genio di una mente neuroatipica risiede l’abilità di produrre un linguaggio inedito e rivoluzionario, costruito all’interno del proprio mondo interiore e riversato all’esterno come dono inestimabile. Come le “ali di gigante” impediscono all’Albatros di Baudelaire, re dell’azzurro, di camminare adeguatamente sulla terra ferma, così una mente neuroatipica, con marcati tratti di spettro autistico, renderà il soggetto svantaggiato fra gli uomini, per incapacità di adeguarsi al sentire comune, consentendogli d’altra parte di raggiungere e padroneggiare cieli e prospettive inesplorate. Una costante dissonanza fra impensabili vette di creatività ed elementi di fragilità intessuti nella vita di tutti i giorni. Fu il caso di van Gogh, Picasso e Kandinsky, che con il proprio sentire intenso e sublime diedero corpo all’ineffabile. Così accadde con le opere letterarie di Salinger e Kafka, la cui penna seppe attingere da un inchiostro universale, e per i capolavori architettonici di F.L. Wright, un’araba fenice dalle cui ceneri non smisero mai di nascere diamanti. Fu lo stesso per Charles Darwin, che rovesciò le regole del mondo, Wittgenstein, che ha rivoluzionato la filosofia del linguaggio e per Hedy Lamarr, una mente più splendente della bellezza esagerata che le toccò in sorte. “Tutti loro compresero in anticipo i cambiamenti germinali della realtà che li circondava, aprendo gli occhi su una realtà inesplorata che solo il futuro avrebbe reso manifesta ai contemporanei, destando il fascino,il clamore e lo spavento di un funambolo in equilibrio su un filo, sospeso fra stelle e precipizio. Tutti indicarono agli altri la direzione in cui procedere, talora creduti, troppo spesso incompresi: figli prematuri di un tempo ancora distante, svelato ai loro occhi da una mente tanto preziosa quanto vulnerabile”.

Pisa, 19 giugno 2023