Il corso "Train the trainer" al Centro Nina festeggia dieci anni

Sono passati già dieci anni dalla prima edizione del “Train the trainer”, corso ufficiale della Sin-Società italiana di Neonatologia per la formazione di istruttori in simulazione.
Il percorso formativo ha preso le mosse nel 2013 dal Centro Nina dell’Aoup, da un’idea di Armando Cuttano (foto in basso) e di Emilio Sigali, neonatologi e ricercatori del Centro e ha potuto sempre contare sulla presenza di una  counsellor e psicoterapeuta  esperta, la dottoressa Alessandra Mattiola.

Il corso è sempre stato residenziale, per lo più a Pisa all’interno degli spazi del Centro Nina all’Ospedale Santa Chiara, ma in un paio di occasioni anche in altre realtà come l’Isola di Ischia e Messina.
Quest’anno il 10° corso è iniziato a Pisa in una colonia estiva sul mare (Calambrone) il 22-23-24 settembre (1° modulo) e continuerà il 27-28-29 ottobre prossimo (2° modulo). Fra i docenti, anche il neonatologo Massimiliano Ciantelli e l’anestesista Anio Paperini di Aoup e l’ingegnera Serena Bardelli (Centro Nina).

“Gli ingredienti base per il successo di questo per‘corso’ - dichiara il dottor Cuttano,  direttore del Centro Nina - sono sempre stati gli stessi: una formazione residenziale interattiva, un basso numero di discenti (max 20), un rapporto docenti discenti  di 1:2, con un programma coerente con la missione del Gruppo di studio rischio e simulazione ad alta fedeltà e della Società italiana di Neonatologia. Ha mantenuto l’obiettivo di migliorare l’efficacia della formazione con simulazione da erogare a professionisti che lavorano nel settore materno-infantile o sanitario in genere,  medico multi-specialistico, infermieristico, ostetrico. La leggerezza del ‘gioco’ è da sempre stata l’intuizione innovativa di questo per‘corso’. Una studiata inversione delle parti, dove i docenti smettono la loro giacca e con un cambio di ruoli spingono i partecipanti in una sorta test drive di simulazioni, dalla fase di scrittura alla regia e alla contestualizzazione degli eventi attraverso un debriefing strutturato. Il tutto sempre accompagnato da umorismo e sorrisi, per ridurre a zero la tensione e il pregiudizio e sviluppare al massimo la partecipazione interattiva. Altra brillante intuizione è stata di instaurare da subito, durante il corso, gruppi di discenti che ‘simulano’ i team di lavoro, una sorta di mente collettiva. Questo libera dall’ansia della ‘partecipazione’ individuale. Il sistema di accreditamento ha da sempre riconosciuto 50 punti di Ecm. Lo spirito che si respira nei giorni del ‘Train the trainer’ è libero da interessi, tutti i docenti ‘non’ percepiscono alcun compenso e sono in assenza giustificata dai rispettivi posti lavorativi. Io credo quindi – conclude - che possiamo spegnere con orgoglio queste dieci candeline”.

(pubblicato da Emanuela del Mauro - Pisa, 27 settembre 2023)