Tracheostomia cronica, gestione e convivenza: bilancio sul convegno di esperti a Tirrenia

Come gestire la tracheostomia e soprattutto come conviverci: a questa problematica è stato dedicato il consueto incontro di fine anno promosso dall’Arir-Associazione riabilitatori dell’insufficienza respiratoria con il patrocinio dell’Aoup, evento scientifico con sessioni teoriche e pratiche e presentazione di casi clinici che ha registrato un’ampia partecipazione di professionisti multidisciplinari e multiprofessionali con riconoscimenti a livello nazionale e internazionale provenienti, oltreché dalla Toscana, anche dal resto d’Italia.  

La tracheostomia è una tecnica chirurgica che, indipendentemente dalla modalità di esecuzione, sia se in corso di un evento acuto sia se invece programmata, può essere considerata salva vita in quanto aiuta il paziente a ridurre i rischi di un'intubazione prolungata quali, ad esempio, danni laringei o una prolungata sedazione.
Si pensi che una percentuale variabile dal 35 al 50% dei pazienti ricoverati in terapia intensiva necessita di intubazione translaringea e ventilazione meccanica invasiva per insufficienza respiratoria; nel 75% dei casi la causa dell’insufficienza respiratoria si risolve in pochi giorni e il paziente può venire rapidamente estubato, nel restante 25% dei casi è necessario invece protrarre la ventilazione artificiale meccanica per un periodo di tempo più lungo.
Purtroppo, la casistica prevede anche una parte di pazienti obbligati a eseguire l’intervento, in elezione, perché la progressione di malattia non li rende più autonomi da un punto di vista respiratorio.
Nel caso in cui le condizioni cliniche non permettano lo svezzamento dalla tracheotomia e quindi ci si possa trovare di fronte ad un paziente con la tracheostomia a lungo termine, si deve tener conto delle variazioni fisiologiche da essa indotte. Diventa fondamentale quindi avere un’equipe multidisciplinare e multiprofessionale che possa ridurre al minimo le complicanze, ottimizzando la gestione del paziente acuto o cronico a lungo termine.  In particolare, nel paziente acuto è fondamentale fare anche una valutazione sulla nutrizione enterale e successivamente sull’alimentazione poiché l’apporto nutrizionale può diventare un fattore predittivo nella dimissione.

Presidente onorario del convegno, lo pneumologo Nicolino Ambrosino (già direttore di struttura in Aoup). Presidente Soo-kyung Strambi, coordinatrice dell’Area tecnica riabilitazione dell’Unità operativa di Pneumologia dell’Aoup. Referenti scientifici: Francesco Forfori, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione interdipartimentale dell’Aoup e Marta Lazzeri (Dipartimento CardioToracoVascolare, ASST Ca’ Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano).

In allegato il programma

(pubblicato da Emanuela del Mauro, 2 gennaio 2024)


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