"I tumori cutanei, ci dicono gli studi, sono in costante aumento, anche a causa del progressivo invecchiamento della popolazione. La Toscana è una delle regioni più 'vecchie', con un'alta percentuale di anziani, e dunque il problema ci riguarda molto. A fronte di questo, però, in Toscana abbiamo strutture e tecnologie all'avanguardia, in grado di fare diagnosi precoce dei tumori della pelle, e anche di intervenire con tecniche chirurgiche che, come ci dicono gli esperti, vengono usate in pochissimi altri centri di dermatologia in Italia. Detto questo, però, è sempre bene ricordare che la prima misura di sicurezza è la prevenzione: dunque, esporsi al sole con le dovute cautele e secondo le regole dettate dai dermatologi, ed evitare le lampade abbronzanti".
L'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi ha partecipato alla conferenza stampa della SIDeMaST, la Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e malattie sessualmente trasmesse, in cui sono stati presentati i dati sui tumori della pelle non melanoma, in aumento ovunque, e anche in Toscana.
Con l'assessore Saccardi erano presenti alla conferenza stampa Nicola Pimpinelli, Dipartimento Scienze della Salute, Università degli Studi di Firenze; direttore SS.CC. Dermatologia area Firenze, Azienda USL Toscana Centro; Pietro Rubegni, direttore della U.O.C. di Dermatologia dell'Azienda ospedaliera-universitaria senese - Consigliere SiDeMaST; Marco Romanelli, Dipartimento Medicina Clinica e Sperimentale, Università degli Studi di Pisa; direttore UOC Dermatologia dell'Area Medica e Oncologica, Azienda ospedaliero-universitaria pisana - Presidente World Union of Wound Healing Societies (WUWHS).
"La Toscana si è attrezzata con il lavoro in rete – ha sottolineato l'assessore Saccardi –, facendo tesoro delle specificità di ciascuna azienda, per collaborare e rispondere ai bisogni di tutte le persone.
In Toscana, hanno detto gli esperti, si registrano ogni anno 11.400 nuovi casi di tumori cutanei non melanoma (4.000 carcinoma basocellulare, 400 carcinoma spinocellulare, 7.000 cheratosi attinica), con un aumento del 20% l'anno. Questi tumori insieme rappresentano il 95% di tutte le neoplasie cutanee. Sono più a rischio i lavoratori all'aperto, e un altro fattore di rischio sono le lampade abbronzanti.
Se trascurati, i tumori della pelle non melanoma possono trasformarsi in carcinomi invasivi, da qui l'importanza di una diagnosi precoce.
“In ambito diagnostico – sottolinea il professor Marco Romanelli, direttore dell’unità operativa Dermatologia – l’Aoup si è dotata di una strumentazione unica in Italia che permette di effettuare ecografie ad ultra alta frequenza, consentendo così in modo non invasivo di acquisire informazioni per discriminare le patologie neoplastiche da quelle infiammatorie”.
“Una volta diagnosticato il tumore – continua Romanelli - il trattamento ad oggi più efficace è quello chirurgico. Ci sono situazioni specifiche, però, che non rendono possibile sottoporre il paziente a un’operazione, a causa delle sue condizioni generali, di una sua libera scelta o ad esempio per le dimensioni della massa tumorale. In questi casi l’alternativa terapeutica più valida è fornita dalla radioterapia, opzione particolarmente indicata nei tumori di piccole dimensioni. Altre possibilità di trattamento sono offerte dall’elettro-chemioterapia, nelle lesioni localmente avanzate e dalla criochirurgia, considerabile però solo in caso di controindicazione ad altre terapie”.

Nella foto: Marco Romanelli (primo da destra) a fianco dell'assessore Stefania Saccardi