Covid-19: rivoluzionata l'organizzazione dell'ospedale per fronteggiare al meglio un eventuale picco di ricoveri

Percorsi sanitari separati, aumento di posti letto dedicati, ordinari e di media-alta intensità di cure, nuove risorse in termini di personale sanitario, alleggerimento progressivo degli afflussi e protezione dell’ospedale con il pre-triage negli accessi al Pronto soccorso, il filtraggio dei pazienti ai check-point e la sospensione dell’attività programmata, sia ambulatoriale che di ricovero medico/chirurgico.
Questi sono alcuni dei tanti provvedimenti che l’Aoup, in linea con le direttive regionali, ha adottato in queste settimane per fronteggiare l’emergenza Covid-19 e prepararsi a un eventuale picco di ricoveri di pazienti infetti. La parola d’ordine è la separazione dei percorsi. In quest’ottica si è quindi deciso che il presidio ospedaliero di Santa Chiara resta prevalentemente ospedale no-Covid-19, eccetto il percorso nascita (dove è stata allestita un’area protetta per gli eventuali casi di neonati positivi al Covid-19), il percorso pediatrico e l'eventuale allestimento - ove necessario - di posti letto di terapia intensiva nell'area del vecchio Pronto soccorso. In quello di Cisanello, invece - dove insiste il Dipartimento di emergenza-accettazione con il Pronto soccorso - sono stati individuati due padiglioni con aree dedicate ai pazienti positivi al virus Sars-Cov2, con posti letto calibrati su bassa, media e alta intensità di cure, a seconda delle necessità assistenziali, e con equipe sanitarie multidisciplinari composte da infettivologi, pneumologi, internisti e anestesisti-rianimatori.


Questa la riorganizzazione effettuata che parte da domani, a moduli crescenti.
Fra gli Edifici 13 (Malattie infettive e Pneumologia) e un’area di degenza dell’Edificio 30 funzionalmente isolata dal resto, sono stati individuati 200 posti letto ordinari, ampliabili, riservati ai pazienti affetti da Covid-19. I posti letto a media-alta intensità di cure per pazienti critici Covid-19 sono invece 45, fra letti di sub-intensiva e letti di terapia intensiva (che possono però anche trasformarsi tutti in letti intensivi, a seconda delle necessità assistenziali). Quest’area critica si trova all’interno dell’Edificio 30 e ha a disposizione la Radiodiagnostica ivi ubicata ma è stata funzionalmente separata dagli altri percorsi.
A questa nuova organizzazione corrisponde un incremento di risorse umane ottenuto intanto con la disponibilità di figure sanitarie dirottate sull’emergenza Covid-19 perché esonerate dall’impegno sull’attività elettiva ora sospesa, cui si aggiunge l’assunzione di 48 infermieri, 21 Oss e 6 fra tecnici di laboratorio biomedico (per la Virologia e la preparazione dei farmaci antiblastici) e di Radiologia. Per quanto riguarda invece il personale medico, è previsto di attingere dalle graduatorie di Estar per il turn-over di specialisti in Pneumologia, Infettivologia, Anestesia e rianimazione e Medicina interna.
Per quanto riguarda invece il resto dell’attività assistenziale che prosegue - le urgenze, le patologie tempo-dipendenti, tutte le patologie oncologiche in classe A e l’alta specialità non rinviabile a giudizio dello specialista di riferimento – e che non è stata intaccata dal blocco dell’attività programmata disposto a inizio settimana, a Cisanello verrà effettuata nelle aree mediche a supporto del Dipartimento di emergenza-accettazione e nei tre Edifici 6, 3 e 29, in modo tale da garantire la separazione totale dei percorsi.

In queste settimane, giorno per giorno, sono state anche aggiornate tutte le procedure interne in base alle nuove ordinanze e disposizioni nazionali e regionali sulla nuova definizione di caso sospetto, sulla sorveglianza dei contatti, l’isolamento e la quarantena del personale sanitario. Fra queste c’è anche l’imminente effettuazione dello screening del tampone a tutti i nuovi ricoveri in modo da incanalare i vari pazienti nei due percorsi separati.

(pubblicato da Emanuela del Mauro, 12 marzo 2020)