Covid-19: la pandemia raccontata in un saggio della professoressa Dell'Osso dal titolo "Contagi"

"Oggi l’evenienza di un nuovo morbo, per il quale i rimedi non sono ancora stati approntati, ha fatto crollare il cielo di carta, tappezzato di false sicurezze, che ci siamo costruiti, riportandoci alla realtà dei nostri avi o dei nostri contemporanei meno fortunati. Non siamo più invulnerabili di loro per diritto di nascita, né meno esposti alle conseguenze di un’epidemia, che sia il Covid-19 o la peste del Seicento. È solo grazie all’avanzamento delle conoscenze mediche, comprese le norme igieniche e le pratiche preventive se certi scenari non sono una triste realtà quotidiana. Eredi di un mondo igienico, costretti dal Covid-19 al lockdown, abbiamo l’impressione che il 'contagio' sia la categoria definitoria dell’attualità. Nulla di più falso".
E' un passaggio estratto dal nuovo saggio della professoressa Liliana Dell'Osso, direttore dell'Unità operativa di Psichiatria 1 dell'Aoup, dal titolo "Contagi", scritto insieme alla psichiatra Daniela Toschi e al filosofo della scienza Dario Muti, sulla pandemia da Covid-19 e tutto quanto rappresenta a livello sanitario, psicopatologico e umano.
Il testo sottolinea i rischi inerenti al periodo di crisi che la nazione ha affrontato e sta affrontando durante il lockdown, dall’emergenza sanitaria alle sindromi da stress post traumatico, dall’uso di internet alle potenziali nuove dipendenze, dal tema della scarsa coscienza igienica a quello dei disturbi mentali, sviscerando la categoria del contagio nel corso dei secoli per finire con la psicobiografia del "contagio" del celebre pittore Edward Munch.

(pubblicato da Emanuela del Mauro, 11 maggio 2020)