Covid-19: l'Aoup sta attuando la fase 2 del piano pandemico

L’Aoup sta attuando la seconda fase del piano pandemico per il reperimento dei posti letto Covid-19 secondo una tabella di marcia progressiva che prevede la rimodulazione di una parte delle attività assistenziali – senza intaccare i percorsi di urgenza, quelli oncologici e l’alta specialità non rinviabile - per liberare ulteriori risorse da dedicare all’epidemia da Coronavirus. Nella prima fase - che è giunta rapidamente a saturazione

con i contagi in crescita di queste ultime settimane - non era stato necessario intaccare l’organizzazione ordinaria potendo disporre degli spazi messi a disposizione nell’ex Pronto soccorso del Santa Chiara (Edificio 21), trasformato in Covid Hospital per 30 posti letto complessivi fra ordinari, subintensivi e intensivi (modulabili a seconda delle necessità), oltre a specifici posti letto Covid-dedicati nel percorso materno-infantile, 46 posti letto a Cisanello (Edificio 13, in Malattie infettive e Pneumologia) e la cosiddetta “Bolla Covid” per le reti tempo-dipendenti all’interno del Dea-Dipartimento emergenza-accettazione (Edificio 31) per ulteriori 8 posti letto.

A questa disponibilità si sono aggiunti, negli ultimi giorni, ulteriori 40 posti letto ricavati nell’area medica dell’Edificio 5 a Cisanello, cui se ne aggiungeranno altri 12 e ulteriori 20 sono in procinto di essere attivati all’interno dell’Edificio 8.

Questa rimodulazione – denominata appunto seconda fase del piano pandemico - sta comportando la riduzione di alcune attività di ricovero medico-ultraspecialistico e di alcune branche di ricovero chirurgico secondo un piano progressivo che viene concordato giorno per giorno con l’Unità di crisi e la task force regionale.

Invariata al momento l’attività ambulatoriale così come la libera professione, oltre ai percorsi di urgenza, oncologici e tempo-dipendenti, come detto all’inizio. Ulteriori misure verranno intraprese qualora se ne presentasse la necessità.

Al momento attuale in Aoup, fra Cisanello e Santa Chiara, sono occupati da pazienti Covid 111 posti letto, di cui 95 ordinari e 16 fra subintensivi e intensivi (l’intensità di cure è ovviamente rimodulabile a seconda delle esigenze).

In riferimento invece alle ambulanze incolonnate e instradate nell’area Covid dell’Edificio 31 a Cisanello la scorsa notte, lungo il sottopasso dell’Edificio 31, con pazienti e personale sanitario a bordo, le cui fotografie sono state postate da qualcuno sulle piattaforme social e diventate virali scatenando panico e reazioni emotive nella popolazione, si è trattato di un momento di picco di accessi, tramite il 118, di pazienti sintomatici in attesa di tampone o di pazienti Covid-positivi che dovevano essere ricoverati, il cui percorso sanitario non poteva incrociarsi con quello dei pazienti in attesa al Pronto soccorso per altre problematiche.

Si è trattato dunque di un momento di rallentamento, nel turn-over dei posti letto – come sta avvenendo purtroppo in questi giorni in molti ospedali d’Italia - che si è poi risolto nel giro di poche ore. I pazienti in ambulanza sono stati comunque tutti monitorati e valutati dal personale medico e infermieristico a intervalli regolari, senza interrompere la continuità assistenziale, nonostante i carichi di lavoro e la situazione di oggettiva difficoltà per il personale.

I nostri medici e il nostro personale di assistenza del Pronto soccorso – dichiara il direttore generale dell’Aoup Silvia Briani - stanno svolgendo un lavoro impegnativo, come nella prima fase della pandemia, dimostrando - pur nella pressione quotidiana degli accessi e nelle difficoltà che possono manifestarsi nel corso della giornata - un’elevatissima qualità professionale ed una dedizione straordinarie. A loro e a tutti quelli impegnati nell’affrontare questa nuova ondata pandemica va il mio sentito ringraziamento”.

Si ricorda infine che, in ottemperanza alle disposizioni regionali, per ridurre la circolazione complessiva in ospedale e le occasioni di contagio, è fortemente limitato l’ingresso da parte di visitatori e accompagnatori, consentiti solo per minori o pazienti fragili muniti di certificazione da parte del reparto di destinazione.

(pubblicato da Emanuela del Mauro, 28 ottobre 2020)