Pisa: a novembre dodici trapianti di fegato in undici giorni

In undici giorni, dall’inizio di novembre, a Pisa sono stati effettuati dodici trapianti di fegato: chirurghi, anestesisti e infermieri hanno lavorato per giorni pressoché senza interruzioni e senza cancellare o rimandare le altre attività chirurgiche programmate.
Un risultato non nuovo per le unità operative Chirurgia epatica e del trapianto di fegato (diretta dal professor Paolo De Simone) e Anestesia e rianimazione trapianti (diretta da professor Gianni Biancofiore), ma particolarmente significativo in questa fase di riacutizzazione della pandemia, che sta costringendo tanti ospedali italiani a ridurre la propria attività chirurgica per dedicare spazi e risorse ai pazienti covid.


I trapianti sono stati eseguiti nell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, ma tutto il sistema sanitario regionale toscano è stato coinvolto. Infatti gli organi sono stati donati da cittadini toscani e gli espianti sono stati effettuati a Firenze (Ospedale Santa Maria Annunziata e Careggi), Siena, Piombino, Prato, Pisa e Livorno. A testimonianza del ruolo nazionale svolto dall’Ott (Organizzazione Toscana Trapianti), diretta dal dottor Adriano Peris, gli organi sono stati trapiantati a pazienti residenti sia in Toscana, sia in Liguria, Umbria, Puglia e Campania.
Silvia Briani, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana, non nasconde la propria soddisfazione: “Questi risultati dimostrano la nostra capacità di non tralasciare in alcun modo la mission precipua dell’Azienda. Nonostante l’impatto della pandemia sappiamo mantenere in totale efficienza le reti tempo-dipendenti e l’attività trapiantologica, continuando a ricoprire un ruolo centrale nella sanità regionale e nazionale. Lavorare su più fronti implica uno sforzo organizzativo notevole - di cui ringrazio in primo luogo i professionisti - ma i risultati che otteniamo sono per tutti noi motivo di grande orgoglio”.