Aoup alla guida della Rete regionale per la formazione in simulazione

La Regione Toscana ha deliberato la creazione della "Rete regionale per la formazione in simulazione", costituita dai tredici Centri di Simulazione presenti nelle Aziende sanitarie della Toscana, e ne ha affidato il coordinamento all'Azienda ospedaliero-universitaria pisana.
La decisione è il frutto della lunga esperienza maturata a Pisa nell’ambito della formazione in simulazione: dai 44 corsi, con 577 partecipanti (290 interni, 287 esterni) del 2013, siamo passati nel 2021 a 199 corsi con 2.684 partecipanti (1.984 interni, 700 esterni). L’Azienda con i suoi quattro Centri (il Centro di Simulazione Neonatale - Nina, il Centro Universitario EndoCas, il Centro di Chirurgia Robotica e il Centro di Simulazione Medica) infatti è un polo di rilievo per le attività di simulazione per l’intera Regione Toscana.

Del coordinamento della rete si occuperà la dottoressa Marzia Raffaelli, responsabile della Formazione del personale dell’Aoup – unità operativa Politiche e gestione delle risorse umane, diretta dalla dottoressa Grazia Valori.
L’obiettivo è garantire il supporto allo svolgimento di funzioni di utilità comune per tutti i centri della rete, sviluppare l’immagine e l’azione verso l’esterno nonché acquisire finanziamenti per il potenziamento della formazione in simulazione in Toscana. Le attività inoltre saranno svolte in sinergia con l’organismo collegiale che raccoglie tutti i Centri di Simulazione, in modo da sostenere la formazione dei facilitatori, programmare eventi formativi comuni, costruire un catalogo comune delle attività formative, rendere visibile l’attività realizzata in tutti i centri di simulazione.
La Rete regionale è attualmente composta da tredici Centri: sette afferenti all'area emergenza-urgenza, tre a quella chirurgica e infine tre a quella materno-infantile. Oltre a queste aree, la Regione Toscana indica alle Aziende sanitarie del sistema pubblico di sviluppare l’azione formativa anche nelle aree della pediatria, dell'anestesia/rianimazione e della chirurgia mini-invasiva.
L’obiettivo che si pone la Regione è superare lo schema attuale, in cui i Centri di simulazione sono scollegati tra loro, per arrivare a costituire una rete capace di sfruttare al massimo le potenzialità di ogni singola struttura, sia in termini di capacità formativa sia di ricerca scientifica, anche grazie a una sempre maggiore integrazione con le università. Le singole strutture continueranno ad agire in totale autonomia, ma un sistema organizzato di servizio consentirà loro di muoversi, in certi ambiti, come fossero un unico soggetto.

Nella foto, da sinistra: Grazia Valori e Marzia Raffaelli.