Uno studio pisano appena pubblicato su Frontiers in Medicine dimostra che la musica, al secondo-terzo trimestre di gravidanza, ha un’azione diretta sul feto, modulando l’attività del sistema nervoso autonomo e inducendo una condizione di rilassamento. Il sistema autonomo svolge un ruolo importantissimo in vari aspetti della vita prima e dopo la nascita.

E’ alla base di meccanismi fondamentali per la sopravvivenza e per lo sviluppo neuropsichico del neonato e governa funzioni necessarie per la vita quali l’attività cardiaca e respiratoria, ma anche la funzione intestinale e dell’apparato genito-urinario. Grazie ad una collaborazione di lunga data tra il professore Paolo Mannella (Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia 1 dell’Aoup) e gli ingegneri Lucia Billeci e Maurizio Varanini dell’Istituto di Fisiologia clinica del Cnr di Pisa, è stato sviluppato uno strumento per la valutazione non invasiva dell’attività e il grado di sviluppo del sistema nervoso autonomo del feto chiamato FANTE (Fetal Autonomic Nervous sysTem Evaluation). Con l’utilizzo del FANTE, i ricercatori pisani sono riusciti a modificare la risposta fetale applicando delle semplici cuffie sulla pancia della mamma e riproducendo per circa 10 minuti Claire de Lune di Debussy. E’ risultato che il feto, a seguito di tale stimolazione, modifica l’attivazione del sistema simpatico e parasimpatico e si rilassa.
Questo studio dimostra che, con uno stimolo esterno, si può direttamente modulare l’attività del feto e interagirvi durante la vita intrauterina. Inoltre apre scenari molto interessanti sul possibile utilizzo di stimoli esterni per promuovere lo sviluppo del sistema nervoso autonomo dall’esterno, soprattutto in quella popolazione di feti che, per problematiche materno-fetali, presentano un ritardo di sviluppo e devono nascere prima del tempo.

(pubblicato da Emanuela del Mauro, 15 aprile 2022)