Per la prima volta in Italia il congresso della Società internazionale di Medicina di genere

Per la prima volta ospitato dall’Italia, si è tenuto a Padova il 16 e 17 settembre il decimo congresso della Società internazionale di Medicina di genere. Tra i relatori, provenienti da tutto il mondo, le professioniste del team aziendale e regionale della Medicina di genere, coordinato dalla dottoressa Mojgan Azadegan.
I lavori sono stati aperti dal ministro della salute Roberto Speranza, che ha concluso il proprio intervento evidenziando come “l’epoca in cui viviamo non è un tempo come tutti gli altri, ma un tempo in cui abbiamo l'opportunità di scrivere una pagina nuova. Per farlo, dobbiamo però avere il coraggio di insistere nel difendere la dimensione di universalità del Servizio sanitario nazionale, che dà a tutti la stessa possibilità di assistenza e cura. E la medicina di genere è totalmente parte di questa sfida fondamentale”.
Come ha spiegato la professoressa Giovannella Baggio, presidente del congresso e docente di Medicina di genere all'Università di Padova, "la medicina di genere non è la medicina della donna e non è una branca a sé stante della medicina, ma una dimensione trasversale alle scienze mediche, che coinvolge tutte le figure professionali impegnate in ambito sanitario". Dal 2018 una legge promuove la medicina di genere, prevedendo una normativa e un Piano nazionale basato su quattro pilastri, da declinare in un’ottica di genere: sviluppo della ricerca, attività cliniche, formazione del personale sanitario, comunicazione al cittadino. 

Nella foto, da sinistra: Chiara BaldiniAnna Solini, Mojgan Azadegan Maria Teresa Caputo.

Nell'altra foto della galleria, al centro, il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro