Percorso Labiopalatoschisi

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La cheilognatopalatoschisi è una patologia malformativa caratterizzata da schisi del labbro (cheilo-), dell’osso mascellare (-gnato-) e del palato (-palato). Nel linguaggio comune è sicuramente più usato il termine labiopalatoschisi o “labbro leporino”.

La schisi può interessare soltanto il labbro superiore (cheiloschisi: CS), che può essere fessurato in parte o completamente, mono o bilateralmente fino al pavimento della narice. Può interessare il labbro superiore e l’osso mascellare (cheilognatoschisi: CGS), mono o bilateralmente.

Talvolta l’osso mascellare può presentare solo una depressione più o meno accentuata in corrispondenza della schisi del labbro. Infine può colpire il labbro, l’osso mascellare e il palato (cheilognatopalatoschisi: CGPS). Il palato può essere interessato solo nella porzione posteriore (palato molle) o anche nella porzione anteriore (palato duro).

Esiste una varietà di palatoschisi, detta sottomucosa, nella quale il palato appare chiuso ma in realtà i muscoli sono colpiti dalla schisi e quindi non sono uniti sulla linea mediana. In altri casi può essere solo presente l’ugola bifida. La palatoschisi (PS) può essere associata alla CGS a formare il quadro completo della malformazione oppure può presentarsi come isolata. Le CGPS hanno eziologia multifattoriale, solo il 5% si ricollegano a sindromi malformative complesse.

La CGPS ha un’incidenza nei paesi europei di circa 1:700 nati. In Italia è di 1:830, come risulta dal Registro Nazionale delle Malformazioni Congenite, mentre nel Nord Europa la malattia è appena più rara (1:2000). La malformazione è più frequente tra gli Orientali (1:580) e più rara tra la popolazione di razza africana (1:2500). Le CGPS sono circa due volte più frequenti nei maschi che nelle femmine, mentre esiste una leggera prevalenza di quest’ultime nelle PS. Nell’80% dei casi sono monolaterali e nel 20% bilaterali e risultano associate a palatoschisi nel 70-85%, più spesso le bilaterali. La CGS monolaterale sinistra è più frequente di quella destra e delle bilaterali, con un rapporto 6:3:1. La malformazione può essere associata con altri difetti; in particolare: le anomalie cardiache presenti nel 5% dei casi di CGPS monolaterali e nel 12% delle bilaterali; le anomalie degli arti inferiori (11%), le anomalie dell’orecchio (21%).

IL PERCORSO

Il chirurgo plastico si occupa dell’inquadramento del paziente al momento della prima visita nel periodo neonatale o nel periodo prenatale informando i futuri genitori a riguardo di tutto quello che concerne la patologia ed è il responsabile del percorso. Successivamente, con cadenza periodica, almeno due volte l’anno, gli specialisti del Team multidisciplinare, a seconda delle problematiche, seguono insieme al chirurgo i pazienti fino al raggiungimento della maggiore età.

Tale Team di specialisti comprende, oltre al chirurgo plastico ed all’anestesista, l’otorinolaringoiatra-foniatra, il genetista, il ginecologo esperto in diagnosi prenatale, il pediatra, l’ortodontista, il logopedista e lo psicologo, i quali saranno presenti contemporaneamente negli ambulatori ogni qualvolta i pazienti si presenteranno per le visite di controllo. Protocollo chirurgico La precocità degli interventi consente di evitare l'ortopedia prechirurgica con placchette passive o apparecchi dinamici.

Quando la schisi ossea mascellare è maggiore di 7 mm o esiste una grave asimmetria e/o protrusione dell'intermascellare, viene effettuata una sinechia temporanea (lip adhesion) il prima possibile o almeno entro i primi 40 giorni di vita come preparazione della successiva riparazione definitiva del labbro, del mascellare, del naso e del palato.

In tutti gli altri casi a 2-2,5 mesi di vita viene eseguita nelle schisi monolaterali una cheiloplastica secondo Tennison modificata con periostioplastica secondo Massei e rinoplastica della punta secondo Mulliken. Nelle schisi bilaterali, sempre a 2-2,5 mesi, si esegue una cheilorinoplastica secondo Mulliken con periostioplastica bilaterale secondo Massei. A 6 mesi viene eseguita la palatoplastica: la chiusura completa del palato con una corretta ricostruzione muscolare garantisce la separazione della cavità orale dalla cavità nasale e consente al bambino di iniziare a parlare con una anatomia ripristinata precocemente, riducendo al tempo stesso i rischi di complicanze a carico della tuba uditiva e dell'orecchio.

La particolarità del protocollo è rappresentata dalla periostioplastica, tecnica personale ideata da Alessandro Massei che, sfruttando le capacità del periostio di produrre osso spontaneamente, consente di ottenere una buona neoproduzione di osso nella sede della schisi nei due terzi dei pazienti nei quali non si renderà necessario l'innesto d'osso a 9-11 anni. Nei pazienti affetti da schisi iniziale grave, prima dei 6 anni, viene eseguita una periostioplastica “secondaria” allo scopo di stimolare ulteriormente la neoproduzione di osso.

Quando è necessario vengono eseguiti altri interventi, quale la chiusura di fistola oronasale o la faringoplastica per la correzione di deficit di chiusura dello sfintere velofaringeo. In circa un terzo dei pazienti, a 9-11 anni viene eseguito l'innesto osseo al mascellare con prelievo dalla cresta iliaca. A fine crescita vengono rimandati gli interventi di correzione scheletrica, come la rinosettoplastica o la correzione di malocclusioni.

 


La NOSTRA SQUADRA

dr. Gian Luca Gatti - chirurgo plastico
dr. Ciro Conversano - psicologo
dr.ssa Francesca Forli - ORL
dr.ssa Beate Kuppers - anestesista
dr.ssa Margherita Nardi - pediatra
dr. Luciano Poli - ortodontista
dr.ssa Renata Salvadorini - logopedista
dr.ssa Francesca Strigini - ginecologa
dr.ssa Benedetta Toschi - genetista

 

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Gianluca Gatti (Chirurgo plastico)

E' nato a Massa nel 1961. Ha conseguito la maturità classica nel 1980 e si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1987 presso l'Università di Pisa, discutendo la tesi "La ricostruzione di difetti osteocutanei della mandibola con lembo peduncolato vascolarizzato di teca cranica trasposto, associato con lembo fasciocutaneo retroauricolare". Ha conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione nel 1987.

 

Ciro Conversano (Psicologo)

Nato a Grottaglie (Ta) nel 1966, si è laureato in Psicologia all'Università "La Sapienza" di Roma. Si è specializzato in Psicologia Clinica, all'Università di Siena, Facoltà di Medicina e Chirurgia, con la tesi: "Psicologia ed Ospedale analisi ed interventi terapeutici volti al miglioramento della qualità, efficacia ed umanizzazione dell'assistenza".

 

Francesca Forli (Otorinolaringoiatra e foniatra)

E' nata a Pisa nel 1972. Ha conseguito la Laurea in Medicina e Chirurgia nel 1996 e la specializzazione in Otorinolaringoiatria nel 2001. Nel 2005 ha conseguito il Dottorato di Ricerca in "Esplorazione molecolare metabolica e funzionale del sistema nervoso e degli organi di senso". E' dirigente medico di I livello.

 

Beate Marie Helene Kuppers (Anestesista)

Beate Marie Helene Kuppers è nata a Remscheid (Germania) nel 1961. Si è laureata in Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa nel 1992 e specializzata in Anestesia e Rianimazione - all'Università di Firenze - nel 1999. E' iscritta alla Scuola di Specializzazione in Pediatria con indirizzo Neonatologia dell'Università degli Studi di Firenze. E' dirigente medico di I livello.

 

Margherita Nardi (Pediatra)

Nata nel 1956, si è laureatain Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa nel 1981. E' specializzata in Pediatria e in Ematologia. Ha prestato la sua attività presso la Clinica Pediatrica di Pisa dal 1981 al 1985 in qualità di specializzanda in Pediatria e dal 1986 al 1989 in qualità di borsista. Dal 1989 è dirigente medico di I livello. E' membro del Comitato di Studio Difetti della Coagulazione della Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica.

 

Luciano Poli (Ortognatodonzia)

E' nato a Massa nel 1948. Specialista in Odontoiatria e Ortognatodonzia.

 

Renata Salvadorini (Logopedista)

Nata a Pisa nel 1959, ha conseguito il Diploma Universitario in Logopedia nel 1986, la Laurea in Logopedia nel 2004. Dal 1990 è stata Logopedista all'IRCCS Stella Maris di Calambrone (Pisa).

 

Francesca Anna Letizia Strigini (Ginecologa e diagnosi pre-natale)

Nata a Chiavari (GE) nel 1954, si è laureata in Medicina e Chirurgia all'Università di Pisa nel 1978. Specializzata in Ostetricia e Ginecologia nel 1982. E' Ricercatore Universitario Confermato.

 

Benedetta Toschi (Genetista)

Benedetta Toschi è nata a Barga (Lucca) nel 1976. Nel 2002 si è laureata a Pisa in medicina e Chirurgia e specializzata in Genetica Medica all'Università di Firenze nel 2009

 


La prenotazione per visita nel Percorso LPS avviene mediante contatto telefonico al C.U.P. (Centro Unico di Prenotazione)

tel. 050 99 25 84

il lunedì, martedì e giovedì dalle h. 9 alle h. 10.00  

o alla mail

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

In caso di primo accesso, la prima visita è effettuata congiuntamente dal chirurgo e dall’anestesista.

Il responsabile del percorso decide la necessità di ulteriori visite da parte degli altri specialisti.

In caso di secondo accesso può essere richiesta in particolare una prestazione specialistica da parte di uno dei componenti del Team.


 

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Negli ultimi dieci anni sono stati trattati più di mille bambini affetti da LPS ed in particolare negli ultimi due anni sono stati effettuati più di 300 interventi.

L’85% dei pazienti proviene da tutta Italia e dall’estero, il restante 15% dalla regione Toscana.

Iin cui mediamente nascono dai 10 ai 15 bambini affetti da LPS per anno.

Nel 2011 sono stati effettuati 156 interventi di cui 94 primi casi (85% proveniente da fuori regione) e 500 visite.

 

 

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