Dalla consolle della Playstation a quella del robot "da Vinci": 20 studenti del Cecioni di Livorno sulla piattaforma virtuale del Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell'Aoup

Venti studenti delle classi III e IV del Liceo statale Francesco Cecioni di Livorno, iscritti agli indirizzi “Scientifico Stem” e “Scientifico Stem Scienze applicate” (dove Stem sta per Science, Technology, Engineering, Mathematics) hanno toccato da vicino cosa significhi guidare a distanza i bracci del sistema robotico Da Vinci Xi stando seduti alla consolle. Tutti infatti, dopo una lezione teorica tenuta in classe a Livorno dal dottor Gaetano Romano, chirurgo toracico robotico dell’Aoup, sono venuti all’Ospedale di Cisanello, nel Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup diretto dalla professoressa Franca Melfi, per provare di persona a manovrare gli strumenti robotici sfruttando la visione tridimensionale, sempre sotto il tutoraggio attento del dottor Romano, coadiuvato dal medico specializzando, la dottoressa Fabrizia Calabrò e accompagnati in due gruppi dalla professoressa Paola Burani e dal professor Alessandro Rigoli, docenti di Scienze e Chimica al Cecioni.

Alcuni di loro hanno dimostrato subito una straordinaria dimestichezza nel manovrare le pinze chirurgiche da remoto, completamente immersi nella visuale del campo operatorio in 3D. Nel loro caso non si trattava ovviamente di operare su un settore anatomico umano ma dovevano riuscire, in una realtà virtuale, a infilare dall’alto degli anelli, di varie dimensioni, in piccoli coni disposti su una piattaforma orientabile. Hanno quindi utilizzato una delle tante esercitazioni di simulazione disponibili nell’area didattica del Global robotic training center dell’Aoup cui afferiscono, oltre al dottor Romano, la dottoressa Cristina Zirafa e il dottor Federico Davini della struttura di Chirurgia toracica mininvasiva e robotica.
Il Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica dell’Aoup ormai è una realtà consolidata in Toscana che macina grandi numeri – circa 1400 interventi l’anno in tutte le specialità chirurgiche, compresi i trapianti - con quattro piattaforme robotiche in dotazione con sistema di ultima generazione, una delle quali interamente dedicata alla formazione/addestramento. Quest’ultima caratteristica ne fa un polo di riferimento all’avanguardia in ambito europeo in quanto Epicenter (indice di alti livelli di esperienza ultra ventennale e dotazione tecnologica, idonei all’insegnamento della chirurgia robotica a livello nazionale e internazionale). Il Centro si contraddistingue inoltre per:  uniformità di accesso alle cure con mobilità di chirurghi e dei loro pazienti da tutta l’area vasta nord-ovest; multidisciplinarietà e coordinamento fra ricerca, didattica e assistenza, ospedaliera e sul territorio, in virtù di un modello organizzativo basato sull’integrazione di risorse umane e tecnologiche in ottica di area vasta, utilizzando procedure standardizzate su alti volumi di attività, che assicurano anche sostenibilità dei costi.
Il “da Vinci Xi”, l’ultima evoluzione del sistema robotico, è l’unico in grado di tradurre i movimenti del chirurgo in modo intuitivo offrendo una visione 3D magnificata di dieci volte del campo operatorio, senza ausilio di occhiali specifici, intervenendo con  piccole incisioni sulla cute. Inoltre, la tecnologia a disposizione, eliminando il fisiologico tremore del polso, permette di arrivare con facilità in settori anatomici difficoltosi, visualizzando con maggiore precisione l’area da operare, con il risultato di un ridotto rischio di complicanze e sanguinamento, una degenza post-operatoria più breve e una ripresa complessiva più rapida.
Stand dedicati al Centro multidisciplinare di Chirurgia robotica e a tutte le altre realtà di formazione in simulazione e robotiche dell’Aoup saranno visitabili al prossimo Festival della Robotica che si apre a Pisa dal 19 al 21 maggio https://roboticafestival.it/.

Nella galleria fotografica i vari momenti del tutoraggio degli studenti con il dottor Romano, la dottoressa Calabrò, la professoressa Burani e il professor Rigoli.



(pubblicato da Emanuela del Mauro, 11 maggio 2023)