C’è anche il professor Lorenzo Ghiadoni (nella foto, il terzo da sx), presidente dell’Academy of Emergency Medicine and Care (AcEMC) - nonché direttore della Scuola di specializzazione in Medicina d’emergenza urgenza dell’Università di Pisa e dell’Unità operativa di Medicina d’emergenza universitaria dell’Aoup - nel gruppo di lavoro di professionisti che ha elaborato la proposta di legge 1455 “Disposizioni per la riorganizzazione del sistema nazionale di emergenza-urgenza sanitaria” depositata agli atti il 4 ottobre e presentata il 9 novembre nella sala stampa della Camera dei Deputati in un incontro con istituzioni e stakeholders.
Il testo – d’iniziativa di alcuni deputati - mira a garantire la sostenibilità del sistema quanto all’ottimizzazione delle risorse professionali ed economiche; l’aggiornamento alla luce dell’evoluzione tecnologica e professionale; l’uniformità della risposta in tutto il territorio nazionale, mutuando anche dalle esperienze regionali più virtuose; la normazione adeguata per i professionisti; l’eticità della risposta; l’adeguamento dei sistemi alle ultime evidenze scientifiche; le soluzioni per diminuire il sovraffollamento delle strutture di pronto soccorso.
Due i punti di partenza: da un lato l’urgenza di riformare un sistema regolamentato trent’anni fa, il 27 marzo 1992 con il DPR n° 287 , e dall’altro la necessità di tener conto, all’interno di un disegno di legge, di una serie di fattori, tra cui l’evoluzione della tecnologia di telecomunicazione, la nascita del numero unico di emergenza 112 e del numero europeo armonizzato per le cure non urgenti 116117, l’avvio di una progressiva riorganizzazione delle sale operative del sistema 118, l’evoluzione della professionalità infermieristica. Il testo rappresenta quindi il punto di arrivo di un confronto serrato tra la politica e le organizzazioni del settore, professionali e sindacali.
Secondo il professor Ghiadoni “La priorità è ridurre il sovraffollamento del Pronto soccorso e il tempo di stazionamento dopo la diagnosi in attesa del posto letto di ricovero, per garantire un adeguato servizio a cittadini ma anche condizioni di lavoro migliori per tutti gli operatori della sanità. E’ necessario quindi che il sistema ospedaliero d’emergenza, che si fonda sulla professionalità dei medici, degli infermieri, dei tecnici dell’emergenza e di tutte le figure ad essa correlate, si integri sempre di più con il sistema territoriale e che si rafforzi l’organizzazione dei percorsi di triage e fast track, che sono gli strumenti fondamentali che oggi abbiamo a disposizione nel settore dell’emergenza-urgenza per migliorare l’appropriatezza degli accessi e delle cure”.
Su queste basi, la proposta di legge si configura come un importante intervento normativo che consente il superamento di modelli organizzativi frammentati e difformi a favore della nascita di un sistema di soccorso sanitario equo e universalistico basato su una profonda revisione organizzativa e tecnologica delle sale operative del sistema pre-ospedaliero e sulla loro integrazione con l’emergenza ospedaliera, garantendo piena valorizzazione alle diverse professionalità, sanitarie e non-: medici, infermieri, tecnici, soccorritori, autisti soccorritori.
(pubblicato da Emanuela del Mauro, 13 novembre 2023)