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Si chiama “Ethical life support – Strumenti etici per decidere in medicina” ed è il corso aziendale (inserito nel Piano annuale di formazione 2019) per medici e infermieri sul ‘fine vita’ che si è tenuto per la prima volta in Aoup nel mese scorso, coinvolgendo una cinquantina di partecipanti delle varie strutture di Anestesia e rianimazione e di Medicina d’urgenza, che hanno gradito il percorso come emerso dai questionari consegnati.
L’evento formativo, di cui era referente scientifico il dottor Paolo Malacarne (foto), direttore dell’Unità operativa di Anestesia e rianimazione del pronto soccorso, ha affrontato tematiche attualissime sul consenso informato e le Dat-Disposizioni anticipate di trattamento della legge 219/2017 per fornire agli operatori sanitari le competenze necessarie in ambito relazionale e comunicativo in situazioni delicate di questo tipo. L’intento è stato proporre un modello di cura basato sulla responsabilizzazione e consapevolezza (empowerment) del paziente. Quindi, rispetto all’obbligo rappresentato dall’appropriatezza clinica delle cure, un passo ulteriore verso la loro proporzionalità. Per muoversi con competenza ed equilibrio in questo settore occorrono metodo e competenze specifiche in ambito etico, giuridico e deontologico: strumenti forniti ai discenti nella giornata formativa attraverso lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche, configurando scenari appositamente scelti per il loro alto contenuto didattico, in modo da renderli capaci di offrire e compiere scelte consapevoli, condivise e argomentabili, in un’ottica di medicina centrata sul paziente. Quindi, è stato illustrato cosa fare in caso di consenso/rifiuto alle cure, con le disposizioni anticipate di trattamento e la pianificazione condivisa del percorso da intraprendere e come muoversi con il paziente non in grado di esprimere un consenso. Si è parlato poi di incertezza ed errore nella pratica quotidiana, delle differenze di valori e della gestione dei conflitti. Il team dei docenti era composto dal dottor Fabrizio Elia, dal dottor Giuseppe Naretto dell'Ospedale San Giovanni Bosco di Torino e dal dottor Giuseppe Gristina, membro della Scientific Committee of "Courtyard of Gentiles" (Pontificio Consiglio della Cultura) - (edm).
(pubblicato da Emanuela del Mauro, 26 marzo 2019)
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