Ipertrofia della prostata: nuove tecniche adottate in Aoup
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- Ultima modifica: Lunedì, 30 Gennaio 2023 18:14
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Da oltre un mese nell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana è utilizzata una nuova tecnica di trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna che permette di trattare e dimettere i pazienti nell’arco di poche ore, evitando ricoveri ospedalieri prolungati. L’intervento, eseguito in anestesia locale, consiste nell’inserimento di due sottili aghi nel tessuto ipertrofico della prostata. Gli aghi sono attraversati da una fibra laser finissima che sprigiona un’energia termica tale da necrotizzare il tessuto, che viene poi riassorbito entro due o tre mesi. Ogni singolo trattamento ha la durata di pochi minuti e si svolge in un’unica sessione.
Come spiega il professor Riccardo Bartoletti, direttore dell’unità operativa Urologia 1 dell’Aoup, “sono già stati trattati circa quaranta pazienti con eccellenti risultati. Questa tecnica consente infatti di curare pazienti con qualsiasi dimensione prostatica, garantendo la preservazione di tutte le funzioni sessuali nel 97% dei casi, come risulta da studi realizzati in Italia e all’estero. Possiamo inoltre intervenire con successo anche su pazienti che portano cateteri in permanenza”. Questa tecnica si affianca a un’altra metodica mininvasiva che Aoup ha adottato per prima, in Toscana, e che è destinata a pazienti più giovani e con ipertrofie prostatiche meno rilevanti. In questo caso, attraverso il canale urinario, viene introdotto un ago a radiofrequenza che genera vapore acqueo. Attraverso l’aumento controllato della temperatura locale, le cellule prostatiche muoiono inducendo un processo di regressione della porzione di ghiandola che impedisce il normale flusso urinario. Anche questa tecnica permette di mantenere inalterate le funzioni sessuali pressoché nella totalità dei pazienti, oltre a consentire di svuotare autonomamente la vescica, senza aiuti farmacologici.
La Befana del Pisa Sporting Club oggi in Clinica pediatrica: 6 calciatori e un gruppo di tifosi
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- Ultima modifica: Martedì, 10 Gennaio 2023 14:33
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I beniamini della squadra del cuore e alcuni tifosi insieme alla Befana: una mattinata in nerazzurro oggi all’Ospedale Santa Chiara per i piccoli ricoverati nelle Unità operative di Oncoematologia pediatrica (diretta dalla dottoressa Gabriella Casazza) e di Pediatria (diretta dal professore Diego Peroni), che hanno ricevuto la visita di 6 calciatori del Pisa insieme alla Befana del gruppo di tifosi del Club “Cani storti”, non nuovi a iniziative benefiche. In dono magliette e gadget della squadra e calze cariche di sorprese.
Sos sangue: con la Befana al Centro trasfusionale oggi 33 donazioni
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- Ultima modifica: Giovedì, 05 Gennaio 2023 14:36
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La città ha risposto positivamente anche oggi all’appello a donare il sangue con la Befana a fare da testimonial, che ha ricambiato con gadget e dolcetti. E così sono state raccolte 33 donazioni fra militari del Capar-Centro addestramento paracadutismo della Brigata Paracadutisti “Folgore”, donatori abituali e cittadini che si sono affacciati oggi per la prima volta al Centro trasfusionale. Un bel bilancio che si somma alle tante donazioni extra-routine raccolte in questi ultimi mesi, +126 dal 20 novembre ad oggi, grazie alle iniziative di richiamo promosse dall’Unità operativa di Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti dell’Aoup diretta dal dottor Alessandro Mazzoni, con l’impegno della coordinatrice infermieristica Anna Michelotti insieme alle associazioni dei donatori (Avis, Fratres, Croce rossa, Pubblica assistenza di Pisa, Cascina e San Giuliano Terme), per richiamare quanta più gente possibile al Centro trasfusionale di Cisanello e far familiarizzare soprattutto i giovani con questo gesto, che dura pochi minuti ma può fare la differenza fra la vita e la morte per chi ha bisogno di sangue.
Resistimit: parte da Pisa la lotta contro i microbi multiresistenti per creare un registro italiano dei germi patogeni che non rispondono agli antibiotici
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- Ultima modifica: Martedì, 03 Gennaio 2023 11:43
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Oltre cento infettivologi e dieci centri pilota in tutta Italia, tra i quali Pisa. E’ questo il nucleo fondativo di Resistimit l’importante progetto per la lotta contro i microrganismi multiresistenti agli antibiotici messo a punto dalla Società italiana di malattie infettive e tropicali – Simit e lanciato a Pisa in occasione del convegno “La resistenza agli antimicrobici nella real-life” (14-15 dicembre). Obiettivo, contrastare un fenomeno in crescita in tutta Europa e che vede l’Italia registrare le peggiori performance. “Lo scopo di questo progetto è quello di creare una struttura che permetta di ottenere un registro degli organismi multiresistenti nelle varie regioni italiane tramite applicativi informatici idonei – spiega il professor Marco Falcone (foto), segretario Simit, professore ordinario di Malattie infettive all’Università di Pisa nonché direttore facente funzione dell'Unità operativa di Malattie infettive dell'Aoup. – Oggetto di questo studio saranno batteri, funghi, virus e ogni altro microrganismo resistenti ai farmaci antimicrobici.
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