Covid-19: Pisa e l'Aoup sempre più all'avanguardia nella cura
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- Ultima modifica: Giovedì, 18 Giugno 2020 14:53
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Pisa e l'Aoup - già capofila dello studio italiano Tsunami promosso da Aifa e Iss, che prevede la cura di pazienti con malattia Covid-19 con plasma iperimmune di donatori guariti dall'infezione - confermano un ruolo centrale nello sviluppo di nuove e più potenti terapie immunologiche per la cura della malattia. L'Aoup è stata infatti inserita, insieme alla Scuola Normale Superiore, in un progetto di studio finanziato da Regione Lombardia che ha come obiettivo lo sviluppo di anticorpi monoclonali ad azione neutralizzante contro il virus Sars-CoV-2, agente eziologico di Covid-19.
Nella partnership del progetto, il cui acronimo è Pan-Anti-Covid-19, ci sono anche altre realtà lombarde. Il gruppo di ricerca di Aoup, coordinato dal professor Mauro Pistello, direttore dell'Unità operativa di Virologia - e che vede la partecipazione del professor Francesco Menichetti, direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive, del dottor Marco Falcone, ricercatore nella stessa struttura, della dottoressa Maria Lanza, direttore dell'Officina trasfusionale e del dottor Alessandro Mazzoni, direttore della Medicina trasfusionale e biologia dei trapianti - è stato scelto proprio per le competenze acquisite nell'ambito dello studio Tsunami.
In Pan-Anti-Covid-19, il team di Aoup ha il compito di fornire informazioni sulla progettazione degli anticorpi monoclonali e la valutazione della capacità neutralizzante contro Sars-CoV-2 identificati in pazienti locali e provenienti della regione Lombardia.
I risultati dello studio creeranno le premesse per lo sviluppo di un nuovo, potente e mirato approccio terapeutico contro il Covid-19.
Cardiochirurgia: l'Aoup macina numeri e successi nell'alta specialità. A settembre l'arrivo del professor Andrea Colli
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- Ultima modifica: Giovedì, 18 Giugno 2020 12:17
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Un aumento del 60% dell’attività chirurgica trattando tutti i tipi di patologie cardiache, sia programmate sia in emergenza-urgenza, una percentuale di riparazioni della valvola mitrale che ora si attesta sul 96% mentre sulla riparazione della valvola aortica il programma ha ripreso slancio con una percentuale del 90% nei casi programmati. La rivascolarizzazione miocardica con bypass con doppia arteria mammaria è ulteriormente cresciuta rispetto allo storico arrivando al 70% dei casi programmati.
Sono solo alcuni dei numeri che snocciola il nuovo direttore della Sezione dipartimentale di Cardiochirurgia universitaria dell’Aoup, il professor Andrea Colli (nella foto), 44 anni, di Reggio Emilia, che si è insediato a Pisa in Aoup a settembre. Laureato a Modena, specializzato in Chirurgia cardiaca a Parma, si è formato professionalmente all’estero, in particolare a Barcellona (Hospital Clinic e Hospital Germans Trias i Pujol, dove ha lavorato per molti anni).
Danni alla tiroide provocati dal coronavirus, studio documenta il primo caso al mondo
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- Ultima modifica: Mercoledì, 03 Giugno 2020 14:50
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Uno studio degli endocrinologi dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana e dell’Università di Pisa ha documentato il primo caso al mondo di tiroidite subacuta provocato dal coronavirus.
Il lavoro pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, rivista della Società americana di endocrinologia ha come primo autore Alessandro Brancatella, medico specialista in endocrinologia e dottorando di ricerca, insieme alla biologa Debora Ricci, agli specializzandi Nicola Viola e Daniele Sgrò, a Ferruccio Santini, professore associato di endocrinologia e direttore dell’unità operativa Endocrinologia 1, e a Francesco Latrofa, professore associato di endocrinologia.
Il caso riguarda una giovane donna che ha avuto un attacco di tiroidite subacuta, una patologia infiammatoria della tiroide, subito dopo essere guarita spontaneamente dal coronavirus. Nello specifico la donna aveva fatto dei controlli alla tiroide un mese prima di ammalarsi di Covid-19 e la sua tiroide era risultata perfettamente funzionante.
“Ci sono molte prove sono a sostengo dell’eziologia virale o post virale della tiroidite subacuta – spiega Francesco Latrofa – negli anni, diversi virus sono stati associati a questa malattia, anche se ad oggi non era mai stato descritto nessun caso provocata da coronavirus”.
L’Università di Pisa e l’Azienda ospedaliero-universitaria pisana piangono la scomparsa del professor Franco Mosca
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- Ultima modifica: Mercoledì, 03 Giugno 2020 14:50
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Domenica 31 maggio è scomparso, dopo pochi mesi di malattia, il Prof. Franco Mosca, chirurgo di fama internazionale. Uomo dal carattere vulcanico - era nato a Biella nel 1942 – aveva portato a Pisa i trapianti d’organo, fornendo le competenze e la spinta necessaria per l’apertura dei centri trapianti di fegato e di pancreas e per lo sviluppo di quello di rene, per quest’ultimo, proseguendo l’attività che aveva già iniziato insieme al suo Maestro, il Prof. Mario Selli. Aveva quindi guidato i rispettivi centri trapianti, dove oggi vengono a curarsi pazienti da tutt'Italia, raggiungendo numerosi primati e portandoli ai vertici nazionali e interazionali per volumi di attività, risultati e reputazione scientifica. Professore Emerito di Chirurgia Generale dell’Università di Pisa, chirurgo e clinico formidabile, era famoso per la sua caparbietà ed instancabilità nel perseguire gli obiettivi.
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